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L’Ordine degli Architetti incontra il settore Urbanistica del Comune di Agrigento


“Siamo a fianco del Comune e pronti a collaborare per risolvere le criticità che attanagliano i settori Urbanistica e Tecnico.

Un meccanismo già inceppato che ha prodotto una stasi anche per le sanatorie edilizie, le concessioni e le autorizzazioni. Non vogliamo essere presenti soltanto per il Piano regolatore generale o per il Pudm o, ancora, per la Vas. Noi ci siamo e desideriamo essere d’aiuto per ottimizzare il lavoro del Settore Tecnico e snellire le procedure burocratiche che, ad oggi, risultano praticamente ferme”.

Non ha usato mezzi termini Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, nel corso della riunione che si è svolta questa mattina, alla quale hanno partecipato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Elisa Virone, il dirigente comunale ingegnere Giuseppe Principato e l’architetto Carmelo Faldetta.

Una riunione durante la quale si sono affrontate le criticità dei settori Urbanistica e Tecnico perché, come ha sottolineato Cimino, “le lamentele arrivano sia da dentro che fuori degli uffici, considerata anche la carenza di tecnici dell’Urbanistica”.

Dopo l’attenta analisi dei problemi che impediscono la celerità delle pratiche edilizie, l’attenzione si è postata sulle modalità di utilizzo dello Sportello Unico per l’Edilizia. In tal senso, nel corso di un incontro avvenuto, sempre questa mattina, con l’ingegnere dell’azienda che ha curato la produzione del software per il Sue, si è deciso di avviare il primo corso di formazione riservato agli Architetti, il 2 marzo prossimo, nelle prime ore del pomeriggio.

Durante la riunione, si è appreso che a vincere il titolo di Capitale della Cultura 2020 non è stata Agrigento, bensì la città di Parma. “Questo non ferma l’impegno assunto dall’Ordine degli Architetti – commenta Alfonso Cimino – Agrigento 2020 rappresenta per l’Ordine degli Architetti, per la città e per l’intera provincia, un momento di rilancio del nostro territorio e di rigenerazione urbana. Un percorso già avviato che non può interrompersi a causa della non identificazione di Agrigento Capitale della Cultura 2020”.