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Palermo. I dipendenti comunali osservano la legge Salvini. Orlando: “Firmerò io i documenti”, ma è caos


Nell’ufficio Anagrafe di Palermo è caos, i dipendenti comunali non intendono andare contro la nuova legge sui permessi agli immigrati come richiesta dal sindaco e non firmeranno, ma Orlando annuncia: “Firmerò io i documenti”

Dunque negli uffici comunali palermitani è scontro tra dipendenti e sindaco: “L’inosservanza dei principi di legge, ovvero la sospensione dell’efficacia di una disposizione normativa operante nell’ordinanamento, – scrivono in una mail Rosario Bivona e Francesca Di Santo – non può essere valiamente disposta con procedura diversa da quella alla quale il nostro ordinamento attribuisce legittimità ed efficacia, e tanto meno può essere disposta con un ordine di servizio, strumento privo di validità giuridica sufficiente ad esimere l’operatore dal proprio obbligo giuridico di osservanza del dettato normativo inerente ai compiti del proprio ufficio, ed inidoneo ad esonerarlo dalle proprie personali responsabilità e dalle conseguenze derivanti dalla eventuale disapplicazione della norma, configurando tale condotta ipotesi di reato, seppur non esclusivo, a suo carico”. Tradotto significa, niente residenza agli immigrati e stallo all’Anagrafe.

Ai due si aggiunge anche Cinzia Candiloro, responsabile dell’ufficio stranieri, che ha scritto una mail al suo capo area Maurizio Pedicone, mettendo nero su bianco, leggi e doveri degli ufficiali d’Anagrafe, che non possono andare contro le leggi vigenti.

Il sindaco Leoluca Orlando, dopo le aspre polemiche con il ministro Matteo Salvini, non ci sta ed ha annunciato – in un incontro con la stampa estera che si è svolto ieri pomeriggio – che firmerà personalmente di suo pugno i documenti di iscrizione anagrafica legati ai permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che però pretende siano istruiti dai dipendenti.

Ma i dipendenti dell’ufficio Anagrafe, temono che anche “semplicemente” istruire una richiesta possa esporli giudiziariamente e i funzionari dell’Anagrafe, anch’essi non convinti, hanno chiesto al dirigente “opportuni chiarimenti idonei a superare le evidenziate criticità delle disposizioni impartite a questo ufficio e ai singoli ufficiali materialmente chiamati ad applicarle”.

La risposta arriva direttamente da Orlando, secondo cui una pratica di questa tipologia, ovvero permesso di soggiorno per protezione umanitaria, è in fase istruttoria da alcuni giorni e spera che l’iter si concluda a breve.

Sulla delicata questione interviene il capogruppo della Lega, Igor Gelarda: “L’amministrazione comunale è ormai allo sbando, in particolare sul decreto sicurezza, tanto che oggi sia Orlando sia Pedicone, capo area dell’Anagrafe, hanno preferito disertare la seduta convocata per chiarire i contorni di una vicenda assurda che sposta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto ai reali, drammatici problemi della città”.

“Ai dipendenti del Comune, in modo particolare al personale dell’ufficio anagrafe – aggiunge Gelarda – va rivolto un plauso per il senso del dovere e per l’alto senso dello Stato. Nonostante la strampalata trovata del sindaco, infatti, la coscienza per la legalità degli impiegati municipali li sta responsabilmente orientando nella direzione del rispetto delle norme previste dal decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, invece che seguire l’indicazione contraria alla legge innescata dal primo cittadino. Orlando ormai è un sindaco isolato. Perfino gli uffici più stretti del primo cittadino, molto più saggi di lui, hanno smesso di seguirlo nei suoi voli pindarici. Faccia un passo indietro, si dimetta per il bene della città”.