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Porto Empedocle. La rivolta della “monnezza”: strade invase e bloccate, si torna a raccogliere ma…


A Porto Empedocle, in via Trento, nel quartiere Piano Lanterna, è scoppiata la rivolta della “monnezza”: centinaia di sacchetti di rifiuti sono accatastati in mezzo la strada

“Tantu va la quattara all’acqua chi o si rumpi o ciacca”. Mai proverbio antico fu più azzeccato, alcuni citadini e fortunatamente solo alcuni, si sono stufati di tenere in casa l’immomdizia non raccolta e l’hanno accatastata in mezzo la strada… Prevedibile dopo dieci giorni di attesa.

Sul posto, per gli evidenti problemi di viabilità in primis, ma sopratutto sanitari, sono arrivati i poliziotti del commissariato “Frontiera”. Secondo informazioni di gente sul posto, il fetore emanato dai cumuli è insopportabile e in questo ambiente, insetti e ratti, anzi pantegane, “spadroneggiano” (cit Abatantuono).

Quello che sta accadendo a Porto Empedocle, non arriva inaspettato, da una decina di giorni, nel comune dell’agrigentino, è in atto uno sciopero – sacrosanto – “selvaggio” dei netturbini che devono ricevere il pagamento di diverse mensilità arretrate. Ma non è tutto, questo il primo problema a cui poi si somma il secondo, infatti mentre i netturbini decidevano di tornare al lavoro, la discarica di Lentini – a causa di debiti pregressi da parte dell’ente – non accettava il conferimento dei rifiuti del Comune di Porto Empedode, che è stato, autorizzato dalla Regione a conferire nella discarica di Gela.

Ma nonostante questa via d’uscita, il problema permane, Il Comune Empedoclino infatti, nell’impianto di Gela, può conferire, solo otto tonnellate al giorno. Pochi troppo pochi per smaltire tutto l’arretrato e gli operatori ecologici raccolgono fino al ripempimento dei compattatori, poi, per continuare sono costretti ad aspettare che scarichino per ricominciare.