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Rete idrica. Consiglieri di opposizione saccensi contro la “Dinastia Valenti”: “Francesca Valenti sia chiara senza tricerarsi in ambiguità parentali”


Risposta al vetriolo oggi da parte dei consiglieri di opposizione saccensi che non esitano ad attaccare i fratelli Valenti, sindaci di Sciacca e Santa Margherita: chiediamo al Sindaco di Sciacca di fare chiarezza, senza trincerarsi in pericolose ambiguità parentali” e poi la stoccata dura: “forse le aspirazioni politiche della dinastia Valenti superano la voglia di far crescere Sciacca”

“Purtroppo siamo costretti ad utilizzare il metodo della nota stampa per rappresentare le nostre posizioni politiche. Il dibattito politico in consiglio comunale non esiste più, oscurato già da tempo nonostante i diversi inviti avanzati all’amministrazione”. Così oggi i consiglieri: Calogero Bono, Giuseppe Milioti, Silvio Caracappa, Salvatore Monte e Gaetano Cognata.

“Il Sindaco ci accusa di essere patetici e ridicoli, ma a prescindere dall’offesa che rispediamo al mittente, le cose non stanno proprio così. Ieri in suo soccorso interviene anche un componente diretto della famiglia Valenti, il Sindaco di Santa Margherita ed oggi, rispetto alle affermazioni di entrambi, è opportuno fare chiarezza.”

“E’ falso quanto riferito dal Sindaco di Sciacca sulla questione tariffe – dicono i consiglieri saccensi – in quanto l’unica verità è che il disequilibrio che ha portato i nostri concittadini a pagarle così alte, è dovuto esclusivamente alla particolarità tutta agrigentina di comuni che non hanno consegnato le reti. Su questo tema ad oggi nulla è stato fatto per ottenerne la riduzione.

Il componente della famiglia Valenti, Sindaco di Santa Margherita Belice ci chiede cosa abbiamo fatto noi?

Quando si creò l’ATI, i Sindaci consegnatari delle reti, hanno più volte evidenziato il problema relativo alla circostanza che la tariffa che veniva sostenuta dai comuni era una tariffa molto onerosa, anche perché non tutte le fonti di approvigionamento della provincia di Agrigento erano utilizzate nel principio della solidarietà che avrebbe dovuto presiedere al lavoro dall’ATO prima e dell’ATI poi; le fonti dei comuni non consegnatari servivano esclusivamente ai comuni non consegnatari e quindi non all’intero territorio. Questo chiaramente determinava un incremento tariffario perché Girgenti acque doveva acquistare l’acqua da “Sicilia Acque” quando invece se avessimo avuto tutte le fonti di approvigionamento della provincia di Agrigento il costo poteva calare almeno del 40%, questo sulla base di uno studio che è agli atti dell’ATI. Durante le assemblee dell’elezione del presidente dell’ATI i comuni non consegnatari, compreso quello di Santa Margherita, sostenuti dal sempre attento partito democratico, hanno fatto cartello ed hanno eletto un presidente che fosse non consegnatario in modo tale che nessuno potesse mettere in discussione il fatto che questi potessero gestire il “sistema dell’acqua” nei propri comuni.

Questa è la storia, rispetto alla quale chiediamo al Sindaco di Sciacca di fare chiarezza, senza trincerarsi in pericolose ambiguità parentali.

Inoltre, il Sindaco di Sciacca è componente del direttivo ed è, insieme ad Agrigento, uno dei comuni più grandi della provincia che fanno parte di tale organismo ed avrebbe dovuto partecipare a questa importante riunione. – continuano i consiglieri al civico consesso saccense – Sarebbe stato un suo dovere istituzionale a prescindere dall’invito e dal tappeto rosso e dai petali di rose al suo passaggio. Bastava sentire il Sindaco di Menfi e recarsi comunque a Palermo. Ma, purtroppo per noi, il Sindaco Valenti – quello di Sciacca – non gode in provincia della fama di un essere un sindaco “presente”.

Sul Sindaco Franco Valenti di Santa Margherita diciamo che ha tutto il diritto di intervenire in quanto tirato in ballo. Ma se le sue argomentazioni si spostano sulla politica saccense e sulle ragioni del risultato della campagna elettorale delle amministrative dello scorso anno, allora noi, consiglieri comunali di Centro destra, siamo pronti ad un pubblico confronto, a questo punto con entrambi, per ribadire le nostre ragioni e per raccontare le falsità, queste si ai limiti della diffamazione, dette dall’attuale Sindaco di Sciacca e dai suoi compagni di viaggio in piena campagna elettorale.

Oggi, invece si invoca la pacificazione politica. Dopo un anno la gente ha compreso e quella piccola fetta di città che credeva nei “mai più cinque anni cosi” e nel “Con il me il sindaco non c’è, ops…sei tu” si sta ricredendo”.

“In merito alle riflessioni politiche, avanzate da Franco Valenti, siamo ben lieti di rispedirle al mittente. Noi ribadiamo la nostra presenza nel centro destra. Quel centro destra che non apprezza la sinistra del malgoverno e che soprattutto non si reca ai festeggiamenti per i risultati ottenuti dal Movimento Cinque stelle alle ultime politiche”. Ribattono i consiglieri, facendo quadrato attorno alla posizione politica discussa di Giuseppe Milioti e Calogero Bono, vicini all’ex senatore Giuseppe Marinello, collegato con l’ex Ministro del governo Renzi, Beatrice Lorenzin.

“Comprendiamo bene che la dinastia Valenti voglia, ancora una volta, abbracciare tutto il territorio: da Sciacca a Santa Margherita passando per Palermo. – scrivono i consiglieri – Forse le aspirazioni politiche superano, di gran lunga, la voglia di far crescere lo sviluppo nella nostra amata città di Sciacca.   

Ci scusiamo con la stampa locale, sede ormai di un dibattito politico che andrebbe trattato nella dimenticata aula “Falcone Borsellino” – luogo attualmente non in uso. Siamo costretti giornalmente a procedere alla stesura di comunicati stampa. Hanno forse abolito il consiglio comunale e noi non lo sappiamo?”