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Sciacca. Fase 1 conclusa: Bellanca si dimette da consigliere, adesso manca solo il rimpasto


Bellanca si dimette da consigliere e resta solo assessore-vicesindaco, il patto con Cusumano è stato rispettato ed al suo posto entra Guardino

Tutto secondo i piani, quanto avevamo scritto noi di Fatti&Avvenimenti lo scorso 1 aprile 2018 si sta verificando, ma ancora si attende il colpo grosso. Nel nostro articolo Rimpasto nella Giunta Valenti in vista: chi esce, chi entra, chi resta e chi dura pocoavevamo parlato di un lungo incontro tra il sindaco Francesca Valenti e l’ex senatore Nuccio Cusumano, capo politico di Sciacca Democratica, in cui si sarebbe deciso un rimpasto di governo, da attuarsi in questi mesi, già nell’articolo prospettavamo fino a “maggio inoltrato”.

Nell’incontro si è discusso di due vicende: la questione Bellanca, che prevedeva proprio le dimissioni di quest’ultimo da consigliere comunale – che ricordiamo è stato in rotta di collisione con Cusumano per qualche mese prima di rientrare nei ranghi, ed a presso proprio della poltrona di consigliere – e la questione del secondo assessore a Sciacca Democratica, a cui non andrà più Ambrogio per scelte personali, ma qualcun altro.

Oggi la fase 1 dell’accordo è stata attuata: Bellanca – in consiglio dal 2004 – fa marcia indietro e si dimette da consigliere comunale. Il suo posto in sala Falcone Borsellino sarà accupato dall’ex assessore – prima a destra con Giuseppe Marinello ed ora a sinistra con Nuccio Cusumano – Gianluca Guardino, primo dei non eletti in Sciacca Democratica.

Certo le malelingue si chiedono quanto durerà ancora Bellanca assessore senza posto in consiglio, ma forse a conti fatti, rimuoverlo farebbe più polvere che lasciarlo.

La “fase 2” la aspettiamo, ma del resto è già partito il toto-nomi per capire chi dovrebbe andare a sostituire l’assessore Alongi, scelta quest’ultima che deve essere sicuramente riflettuta bene, soprattutto perché un’amministrazione non al top del gradimento tra i saccensi rischia molto con un cambio in giunta fatto solo per l’insorgere di pretese ed opportunità politiche.

PS

Basta con la fantapolitica, Mandracchia al suo doppio ruolo non rinuncia: perché non vuole, perché non deve, e perché non ha padroni sopra di sé, siatene sicuri.